Incontri virtuali, Usca e meno ridondanza formale

Patient Access

La ricetta per la fase 2 dell’assistenza sanitaria della Regione Campania dalle parole di Ugo Trama, responsabile Politiche del Farmaco.

L’emergenza Covid-19 ha cambiato lo scenario per quanto riguarda le politiche del farmaco regionali?

L’epidemia ha imposto una forte accelerazione e ammodernamento dei processi di informatizzazione: dalla dematerializzazione della ricetta per i farmaci A-PHT, alla  rete integrata Regioni – Aifa che ha dettato nuove regole e procedure necessarie ad ottimizzare in maniera organica e veloce alle carenze di farmaci sul mercato. Quanto detto insieme a procedure  assistenziali sempre più integrate favoriranno l’accesso ai farmaci nelle regioni. In Regione Campania abbiamo anche accelerato i processi di centralizzazione decisionale: si tratta di qualcosa che ci potrà solo fare progredire.

Parliamo di Soresa (Società Regionale per la Sanità). Cosa è cambiato dopo il cambio del direttore generale?

Il lavoro fatto con il precedente Dg è stato proficuo e di grande afflato, sono state gettate solide basi di collaborazione tra direzione generale e Soresa. Oggi la nuova organizzazione vede il presidente del consiglio di amministrazione avere anche la funzione di A.M. Sono certo che non cambierà l’orientamento dato  e che porteremo avanti il progetto di istituire la figura del direttore di Farmacia e Dispositivi Medici, che si occuperà degli aspetti tecnici degli acquisti così da supportare il provveditore agli acquisti.

Come cambierà il rapporto con le aziende produttrici di farmaci e dispositivi medici?

Per il mese di maggio, mese ancora critico per la situazione sanitaria legata all’epidemia da coronavirus, abbiamo deciso di mantenere ancora limitata l’informazione scientifica sul territorio. Sia chiaro, questa attività non è sospesa, ma è fortemente caldeggiato il suo svolgimento in modalità virtuale. Ciò tutela la salute sia degli operatori della sanità pubblica che dei delegati delle aziende fornitrici. Oltre al fatto che le riunioni in remoto sono più favorevoli, in quanto non pongono vincoli logistici particolari. Anzi, in alcuni casi sono anche più efficaci rispetto a quelle di persona. E non occorre nemmeno avere una piattaforma di comunicazione dedicata. Possiamo interagire con le aziende attraverso qualsiasi strumento di videoconferenza.

E l’approccio di delivery del farmaco presso il domicilio del paziente?

Per quanto riguarda le terapie oncologiche e quelle specifiche per il Covid-19 abbiamo implementato dei percorsi di consegna domiciliare delle terapie personalizzate attraverso le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che garantiscono l’assistenza dei pazienti affetti da Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero così da consentire al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta e al medico di continuità assistenziale di garantire l’attività assistenziale ordinaria. In altri casi abbiamo realizzato progetti insieme alle aziende farmaceutiche per la consegna domiciliare, ad esempio per le persone con malattie rare. Nel prossimo futuro punteremo molto sul potenziamento degli Usca, che dipendono dal distretto sanitario e dal Sep (Servizio epidemiologia e prevenzione). Abbiamo anche sviluppato una piattaforma informatica regionale dove tutti gli attori possono interagire e condividere il percorso terapeutico del paziente.

Quali take-home message ha lasciato l’emergenza Coronavirus?

Siamo stati tutti sconvolti dall’emergenza e dalle sue conseguenze sia sulla popolazione civile che su quella di medici, infermieri e personale sanitario.

Dal punto di vista gestionale la Regione Campania ha potuto sostenere tutte le conseguenze dell’epidemia grazie alla condivisione di processi intrapresi in modo più efficace rispetto a prima, quando vigeva una ridondanza più formale che strutturale. Ora siamo più strutturati e meno formali, avvicinandoci così a quanto avviene nelle aziende private dove l’obiettivo è agire in tempi brevi, senza essere geopoliticizzati.