Serious game: policy condivisa cercasi

Serious game for health

I serious game per la salute necessitano di un framework regolatorio che favorisca lo sviluppo di questi strumenti di cura e del mercato che ne deriva.

Lo evidenza una review di 74 lavori della letteratura scientifica su questo argomento recentemente pubblicato su JMIR Serious Games.

Secondo quanto emerso dalla ricerca, i diversi player impegnati nella progettazione e nello sviluppo di serious game dedicati al trattamento di specifiche problematiche di salute fisiche e mentali, sarebbe molto utile la definizione di un contesto normativo comprendente la comune visione di ricercatori, sviluppatori e operatori sanitari.

I vantaggi sarebbero indubbi: dal riconoscimento formale dell’utilità dell’impiego dei serious game nel settore della salute all’aumento della credibilità di questi strumenti in termini di efficacia basata sull’evidenza scientifica.

Requisiti di valutazione

La review ha identificato 5 categorie di requisiti di alto livello e 20 requisiti di basso livello suggeriti dalla comunità dei serious game per la salute, che sostengono un approccio metodologico multidisciplinare, iterativo e partecipativo basato sull’evidenza.

Tra le azioni necessarie da intraprendere, secondo gli esperti, una delle più importanti riguarda la messa in opera di studi quantitativi per valutare se i serious game per la salute permettono di raggiunge i risultati previsti. A ciò si aggiunge la necessità di divulgare i risultati delle prove dei trial e il monitoraggio del follow-up conseguente al lancio di ciascun serious game.

Cinque i requisiti ritenuti più importanti per il potenziamento del settore dei serious game:

  • un approccio metodologico basato sull’evidenza da applicare al momento della progettazione del serious game
  • un processo multidisciplinare di sviluppo del serious game, che comprenda stakeholder di diverse discipline quali esperti di salute, di psicologia si pedagogia, di ricerca clinica e di ingegneria informatica
  • un forte project management che permetta di ottimizzare tempi e risorse nella progettazione e nello sviluppo del serious game
  • una valutazione della qualità del serious game basata su metodologie proprie della ricerca scientifica, potenzialmente ricorrendo anche a clinical trial randomizzati
  • la comunicazione e diffusione dei risultati delle ricerche sui serious game non solo all’interno della comunità scientifica e sanitaria

Considerate comunque molto utili da parte della comunità dei serious game per la salute, altre 20 caratteristiche, che entrano in gioco quando si devono prendere in esame gli input da inserire nel gioco, i modelli di gioco sulla base dei quali strutturare la metodologia di apprendimento e il modo di progettazione del gioco stesso, dal livello di interattività all’aspetto estetico e grafico.

Quesiti aperti

Se e quando si verificherà l’adozione di un vero e proprio documento di consenso da parte della comunità di esperti che si occupano di serious game per la salute non è dato sapersi.

La spinta in questa direzione, concludono di esperti che hanno condotto la ricerca, rappresenta un primo passo verso una crescente probabilità di successo e di miglioramento della qualità dei serious game.

E, conseguentemente, un miglioramento del posizionamento e delle quote di mercato degli sviluppatori di questi prodotti.

Molte sono anche le domande che attendono una risposta. A seconda della quale lo sviluppo del settore dei serious game potrebbe prendere direzioni diverse.

Tra queste:

  1. è possibile paragonare un serious game a un medical device o a una digitla therapy e quindi renderlo  rimborsabile? Quale potrebbe essere l’impatto sul sistema?
  2. come si coniuga la velocità dello sviluppo tecnologico – e della relativa obsolescenza – di questi strumenti con i lunghissimi tempi dei trial clinici?
  3. è possibile immaginare un framework regolatorio a più velocità in base allo scopo del serious game (ad esempio un clinical trial randomizzato per un Sg che presenta un intervento paragonabile a quello medico, ma una validazione diversa per interventi più comportamentali)?